Le stagioni

Il territorio comunale offre scenari interessanti in tutte le stagioni, offrendo in ciascuna un’occasione di visita per scoprire colori, flora e fauna che mutano di mese in mese.

Primavera

In montagna, la primavera è la stagione del risveglio. Lo scenario più intenso lo offre la splendida fioritura dei pascoli. Ogni angolo ricoperto da prateria si riempie di fiori di ogni forma e colore. In questa stagione si possono ammirare le viole, i ranuncoli, gli anemoni e numerose specie di orchidee. Molti di questi fiori hanno dimensione minuta e restano inosservati a un passante distratto, se non fosse per i tappeti colorati che essi creano. Questa miriade di capolini e petali costituisce un’attrazione unica per gli insetti impollinatori che offrono un’ulteriore attrazione in questa stagione: farfalle, coleotteri, imenotteri e altri piccoli animali alati che volano di fiore in fiore contribuendo alla diversità floristica di questi habitat. In questa stagione i pascoli e gli arbusteti ospitano numerosi uccelli migratori, alcuni dei quali si fermeranno anche per nidificare. Alzando lo sguardo verso il cielo sarà frequente osservare un piccolo falco, il gheppio, o la più grande poiana.

 

Estate

La montagna offre in estate un clima fresco di cui beneficiano sia la flora che la fauna. In questa stagione molte piante si attardano con le fioriture; i pascoli si tingono del colore della lavanda, che insieme al timo lasciano scie profumate al passare del visitatore. I boschi offrono frescura sotto la fitta copertura delle chiome, lasciando qua e là spuntare le fragoline di bosco. Dalla piana carsica del rifugio del Cervati la notte è possibile osservare immensi cieli stellati, ascoltando il richiamo dei rapaci notturni che si avvicinano curiosi. Nelle pozze che si formano nelle piane carsiche, gli anfibi si riuniscono a deporre le uova mentre, lungo le sponde dei corsi d’acqua, variopinte libellule si rincorrono offrendo spettacolo. Non è raro trovare il carapace di un granchio di fiume, o la pelle di un rospo, resti del pasto della Lontra.

 

Autunno

L’autunno è la stagione dei colori nel bosco. Molte formazioni forestali svelano la presenza di alberi appartenenti a specie diverse per la varietà del colore delle loro foglie, cosicché le pendici dei monti si vestono di un manto variegato in cui si alternano diverse tonalità di rosso, giallo, marrone e verde, reso ancora più mutevole dall’azione del vento tra le chiome. I tramonti si tingono più intensamente di rosa e le nuvole offrono spettacolo scorrendo veloci dietro le cime montane. Gli arbusti nei pascoli si riempiono di bacche colorate, risaltando sui rami che cominciano a denudarsi dalle foglie all’arrivo dell’inverno. Passeggiando tra i boschi ricorre frequente l’odore dei funghi, che spuntano dal letto di foglie che giorno dopo giorno si depositano al suolo. Tra i rami spogli saltellano, di chioma in chioma, le ghiandaie, attirando la nostra attenzione con un aspro richiamo.

 

Inverno

Arriva la neve che trasforma i verdi pascoli montani in distese candide, attraversate dalle impronte di lepri, volpi e cinghiali. Aiutati dalle ciaspole o dagli sci da fondo ci inoltriamo su strade e sentieri e ci fondiamo all’interno del paesaggio invernale montano. Sui cespugli innevati resiste qualche pettirosso, o una cinciallegra. Più in là, un merlo, arruffando il pelo per riscaldarsi, vola via al nostro passaggio emettendo il suo inconfondibile verso d’allarme. I rami nudi degli alberi si intrecciano tra loro ordendo tessiture in cui lo sguardo si perde, tra cristalli di ghiaccio dalle forme imprevedibili. Là, dove c’erano corsi d’acqua, si formano ora pozze cristalline entro cui si specchiano, come braccia nude, le chiome degli alberi, avvolte da un cielo brillante. Sui pascoli delle quote più basse, dove la neve non riesce a fermarsi a lungo, al mattino permane un manto di brina, offrendo nuove suggestioni al visitatore.

 

 

Approfondimenti

 


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