Manteca

I sapori della tradizione

La manteca del Cilento è un formaggio molto simile al burrino, e come quest’ultimo, nasce dall’esigenza di conservare il burro il più a lungo possibile dalla primavera-estate, periodo in cui veniva prodotto, fino all’autunno quando i pastori transumavano a valle.
Il nome “manteca” deriva dalla parola spagnola che significa, appunto, “burro” e le origini della sua produzione sono antichissime.
Il burro utilizzato per la produzione della manteca, si ottiene dal siero residuo della lavorazione della cagliata che, una volta riscaldato a 75-80 gradi comincia a produrre dei fiocchi che affiorano in superficie, chiamati “prima ricotta”; tali fiocchi vengono man mano raccolti e messi in un recipiente a riposare per circa mezz’ora. La massa, posta per a sgrondare per un giorno intero in un telo di cotone viene di nuovo trasferita in un recipiente di legno dove si lavora a mano, per separare il grasso che affiora a poco a poco dal resto del siero. Il grasso viene rassodato con l’aggiunta di acqua fredda, gli si dà una forma sferica o allungata e lo si lascia raffreddare in acqua fredda dove viene ulteriormente lavorato per allontanare l’acqua residua. Infine, si riveste con uno strato di pasta filata e le forme ottenute vengono messe in salamoia per circa 12 ore. Il prodotto ottenuto è, dunque costituito da una crosta dura, di colore giallo paglierino, che racchiude un cuore di pasta cremosa bianca.

La Manteca del Cilento è inserita nell'elenco dei prodotti tipici tradizionali della Regione Campania.


Torna su